#Sanremo2018: I testi delle canzoni dei 20 big
MAX GAZZÈ LA LEGGENDA DI CRISTALDA E PIZZOMUNNO
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Tu che ora
Non temi, Ignorane
Il canto…
Quel coro ammaliante
Che irrompe alla mente
E per quanto
Mulini
Le braccia oramai
Non potrai
Far più niente
Ma se ti rilassi e abbandoni
Il tuo viso
A un lunghissimo sonno,
O mio Pizzomunno,
Tu guarda quell’onda
Beffarda che affonda
Il tuo amore indifeso
Io ti resterò
Per la vita fedele
E se fossero pochi, anche altri cent’anni
Così addolcirai gli inganni
Delle tue sirene
Cristalda era bella e lui da lontano poteva vederla
Ancora così con la mano
Protesa e forse una lacrima scesa
Nel vento
Fu solo un momento,
Poi lui sparì
Al largo
E lei in casa cantando
Neppure il sospetto
Che intanto
Da sotto
La loro vendetta
Ed il loro lamento
Perché poveretta
Già avevano in cuore
I muscoli tesi
Del bel pescatore,
E all’ennesimo
Suo rifiuto
Un giorno fu punito
Ma io ti aspetterò
Io ti aspetterò,
Fosse anche per cent’anni aspetterò
Fosse anche per cent’anni
E allora dal mare
Salirono insieme
Alle spiagge
Di Vieste
Malvage
Sirene…
Qualcuno le ha viste
Portare
Nel fondo
Cristalda in catene
E quando
Le urla
Raggiunsero il cielo,
Lui impazzì davvero
Provando
A salvarla,
Perché più non c’era
E quell’ira
Accecante
Lo fermò per sempre
E così la gente
Lo ammira
Da allora,
Gigante
Di bianco calcare
Che aspetta tuttora
Il suo amore
Rapito
E mai più tornato
Ma io ti aspetterò
Fosse anche per cent’anni aspetterò
Fosse anche per cent’anni aspetterò
Fosse anche per cent’anni
Io ti aspetterò
Fosse anche per cent’anni
Si dice che adesso,
E non sia leggenda,
In un’alba
D’agosto
La bella Cristalda
Risalga
Dall’onda
A vivere ancora
Una storia
Stupenda
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